La Repubblica

Domani cerimonia al porto: sarà presente il ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi. Attività già a pieno regime
Taranto, s'inaugura il terminal container

TARANTO - Arriva il battesimo ufficiale per la Taranto Container Terminal dell'Evergreen: domani, alle 12, sarà inaugurato alla presenza del ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi. Ma la Tct, che ha avvitato la propria attività lo scorso 29 giugno, è ormai una struttura in piena attività, cha ha già movimentato, in due mesi e mezzo, 70.000 container per una quantità di merci che, sempre tra arrivi e partenze, si attesta intorno alle 25.000 tonnellate.
Sarà un'inaugurazione un pò sottotono. Per via dell'attentato terroristico che ha colpito gli Stati Uniti, infatti, saranno assenti molte delegazioni straniere. Saranno presenti, invece, le delegazioni di Taiwan con il presidente e fondatore di Evergreen Group, Yung Fa Chang e il ministro Lunardi, che parteciperà alla tavola rotondo sulle prospettive della portualità, assieme al sindaco Rossana Di Bello, al presidente della Provincia Domenico Rana, ai presidenti dell'autorità portuale, Sandro Petriccione, e della Camera di Commerci, Emanuele Papalia, e ai rappresentanti di Evergreen.
La Tct prevede la movimentazione di 500.000 container l'anno per arrivare, a regime, cioè una volta terminate tutte le infrastrutture, fino a un milione. Prospettive tutt'altro che utopiche, a giudicare dalla mole crescente di traffico che mette in contatto i mercati dell'Estremo Oriente e dell'Australia, con quelli del bacino del Mediterraneo. (silvano trevisani)

La Gazzetta del Mezzogiorno

Domani
Evergreen arriva Matteoli

Il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli in rappresentanza del Governo, inaugurerà l'avvio delle attività della Taranto Container Terminal, società controllata dalla Evergreen Group, uno dei più grandi trasportatori oceanici che gestirà in concessione le operazioni del Terminal. L'appuntamento è domani alle 12 sul molo polisettoriale del porto, una delle più grandi opere ingegneristiche del mondo.
E' un evento di grande importanza per lo sviluppo strategico ed economico di Taranto della Puglia e dell'intero Paese, soprattutto in relazione alla nuova tendenza che si è avviata da qualche anno nel campo del trasporto di carichi generali e che ha riconsegnato al Mediterraneo il primato del traffico merci nello scacchiere mondiale. In questo contesto l'Italia, e soprattuto il Mezzogiorno, hanno riscoperto un ruolo fondamentale per la condizione di periferia Sud dell'Europa: da punto di debolezza, punto di forza.
In questo processo, Taranto e il suo porto - già da tempo ritenuti strategici dalle Forze Armate italiane e da quelle alleate, che qui hanno insediato le proprie basi militari -, hanno saputo superare la tradizionale vocazione di porto militare e industriale, favorendo l'insediamento della Taranto Container Terminal per recitare un ruolo di primo piano nel Mediterraneo.

Contratto di programma per il terminal di Taranto
Si inaugura domani il nuovo scalo Evergreen

TARANTO - Alla vigilia dell'inaugurazione ufficiale del terminal container, si sblocca il contratto di programma tre Evergreen e ministero del Tesoro approvato dal Cipe nell'agosto 2000 per agevolare l'investimo di Taranto. Si tratta di 105 miliardi a calere su 194 miliardi spesi da Taranto container terminal in due anni, che saranno erogati in due tranche, ciascuna da 52 miliardi. La prima dovrebbe arrivare entro fine anno, la seconda nel 2002.
Quello Tct è il primo contratto di programma che viene sbloccato dopo che la Ue ha rivisto le procedure in materia e non si esclude la possibilità di estenderlo anche a un terzo anno.
La mancata definizione del contratto aveva rappresentato uno degli elementi di preoccupazione richiamati dai manager di Evergreen a fine giugno, quando a Taranto, con l'attracco della prima nave (l'Ulysses del Lloyd Triestino) è cominciata l'attività operativa. Appare singolare, infatti, come un atto del Cipe risalente a dieci mesi prima stentasse ad avere esecutività.
All'inaugurazione di domattina, intanto, Tct giunge con un bilancio ritenuto positivo dal 29 giugno al 7 settembre scorso sono stati movimentati dal terminal 51.390 container. Evergreen (che s'è data l'obiettivo di 2 milioni di container fra quattro anni) opera attualmente sui primi mille metri di banchina del molo polisettoriale, ristrutturati con una serie di lavori durati circa due anni e mezzo. A regime, il terminal potrà contare su altri 800 metri di banchina e su un area retroportuale la cui estensione è di un milione di metri quadrati.
L'attività di Tct ha subito inciso su quella più complessiva del porto pugliese. Secondo un bilancio dal 31 agosto scorso fornito dall'Agenzia delle dogane, lo scalo da gennaio 2001 ha movimentato 23,304 milioni di tonnellate di merci (33,880 milioni l'anno scorso) e 66.659 teu fra imbarchi e sbarchi (31.337 i primi, 35.322 i secondi). L'anno scorso, invece, c'è stato un movimento di 3.400 teu e nel '99 di 845 teu. Provenienza delle merci, Cina, Giappone, Corea, Cipro, Turchia, tunisia, Australia, Siria. I container trasportavano tessuti, pelli, cotone, giocattoli, mobili in legno, articoli natalizi, macchine per la lavorazione della carta, calzature, mandorle. Da fine giugno ai primi di settembre, inoltre, sono arrivate 143 navi.
E proprio l'Agenzia delle dogane ha risolto un problema, che rischiava di mandare in tilt l'attività di Evergreen. In un vertice con le autorità locali, Mario Andrea Guaiana, direttore generale dell'Agenzia, ha assicurato il rafforzamento dell'organico entro ottobre, passando da 30 a 42 addetti (i 12 nuovi arriveranno da altri porti). In più, giungeranno 55 finanzieri e sarà installato a fine anno uno scanner bidimensionale per controllare l'eventuale presenza di droga e armi all'interno dei container. Saranno monitorati i container che, in base a un'analisi preventiva, si sospetta possano essere a rischio. Domenico Palmiotti

Quotidiano

Domani l'inaugurazione ufficiale dell'attività dell'attività del colosso di Taiwan col ministro Matteoli
Evergreen porta nuove aziende
Trasporti su gomma arriva il gruppo Rinaldo Rinaldi

Nuovo polo del trsporto merci su gomma in Puglia. Nasce a Taranto nell'ambito della "Taranto Container Terminal" - società a prevalente capitale cinese - dalla collaborazione tre Rinaldo rinaldi e la partecipata Prologic, per rispondere adeguatamente ad un mercato sempre più in espansione che richiede moderni e veloci sistemi di trasporto logistica integrata.
Nell'area del magazzino di 5000mq della Prologic, la Rinaldi avrà una propria sede di 2500mq per i tradizionali segmenti del Corriere Espresso. In particolare, per il trasporto di materiale radioattivo e di prodotti farmaceutici a temperatura controllata che richiedono tecnologie avanzate e una gestione molto accurata.
Tali servizi si integreranno con quelli direttamente offerti dalla partecipata Prologic nell'ambito della movimentazione containers navali, aerei e della logistica integrata.
"Questa nuova presenza in Puglia - ha detto l'ingegnere Paolo Cirillo Consigliere Delegato e Direttore Generale della Rinaldi - è la testimonianza dello sviluppo e della solidità del Gruppo ma anche della specializzazione e differenziazione di servizi di qualità per la nostra clientela.
L'inaugurazione di questo nuovo polo avrà luogo domani nel nuovo molo polisettoriale di Taranto, alla presenza del Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, del presidente della Evergreen Corporation, dei rappresentanti italiani, del presidente del porto, Petriccione, delle massime autorità della città, della Regione e di qualificati rappresentanti nazionali.
Una cerimonia molto attesa non tanto per l'avvio del terminal container, che nei fatti è già partito e stà producendo, quanto per riaffermare la volontà e gli atti conseguenziali rispetto agli impegni assunti per quel che concerne la rete dei trasporti, le infrastrutture e il decollo dell'area retroportuale.
Un'occasione importante, insomma, per diversificare l'apparato industriale jonico e per dare spinta a quei traffici commerciali tanto invocati. Un porto aperto al mondo, che esca da logiche campanilistiche e che si riveli snodo essenziale dei traffici de e per il Mediterraneo.

Taranto Sera

Domani il battesimo ufficiale della Taranto Terminal Container al polisettoriale
Giornata storica, apre Evergreen
Al taglio del nastro il ministro per l'ambiente Altero Matteoli. Così il porto conquista il Mediterraneo

Finalmente ci siamo. Dopo anni di dibattiti e battaglie politiche il molo polisettoriale diventa una realtà operativa. Costato miliardi e miliardi, inutilizzato per lunghissimo tempo, domani vivrà il suo giorno di gloria, grazie al battesimo ufficiale della Taranto Terminal Container, del gruppo Evergreen. In questo momento storico per la città ed per il futuro della sua economia, vanno ringraziati tutti coloro i quali si sono adoperati perchè si giungesse a questo momento. Gra gli altri crediamo che meriti una particolare citazione Giuseppe Guacci, il primo presidente dell'Autorità Portuale. Il suo lavoro è stato prezioso, forse determinante perchè Evergreen potesse approdare da noi. Sarà il ministro dell'Ambiente Altero Mattioli che, in rappresentanza del governo, inaugurerà ufficialmente le attività della Taranto Container Terminal, società controllata dalla Evergreen Group, uno dei più grandi trasportatori oceanici, che gestirà in concessione le operazioni della Terminal Container.
L'appuntamento è fissato per domani mattina, 15 Settembre 2001, alle ore 12,00, presso il Porto di Taranto, e precisamente sul Molo Polisettoriale, tra le più importanti opere ingegneristiche mondiali.
Un evento di grandissima importanza per lo sviluppo strategico ed economico di Taranto, della Puglia e dell'intero Paese, soprattutto per la nuova tendenza che si è sviluppata oramai da qualche anno nel campo del trasporto di carichi generali e che ha riconsegnato al Mediterraneo il primato del traffico merci dello scacchiere mondiale.
In questo contesto l'Italia, e sopratutto il suo Mezzogiorno, hanno riscoperto un ruolo fondamentale, per la caratteristica condizione di periferia Sud dell'Europa, che da un punto di debolezza è divenuto il suo punto di forza ribaltando ogni schema tradizionale.
In questo processo, Taranto e il suo Porto già da tempo ritenuti strategici dalle Forze Armate Italiane e da quelle Alleate che a Taranto hanno insediato da tempo le proprie basi militari (Marina Militare Italiana, Nato), ha saputo superare la sua tradizionale vocazione di porto militare e industriale, favorendo l'insediamento della Taranto Container Terminal, per assolvere ad un ruolo di primo piano nell'Intero Mediterraneo.
Solo per citare pochi numeri, per sviluppare il Terminal Container sono stati investiti circa 260 milioni di Eurotra fondi pubblici e privati. Il lacio di Tct garantisce una capacità di più di 2 milioni di Teu all'anno. In aggiunta, servizi regolari Ro-Ro e servizi di feederaggio collegano Taranto a circa 40 porti del Mediterraneo. Il porto di Taranto amministra un'area di circa 3,3 milioni di metri quadri e circa 217.000 metri quadri di banchine, uno spazio immenso ch3e rappresenta uno degli assets di maggior valore per il Porto di Taranto.
Tra gli ospiti della cerimonia inaugurale, saranno presenti il Chairman della Evergreen, Yung Fa Chang. Il direttore generale della Tct, Albert Ko, il presidente dell'Autorità Portuale, Sandro Petriccione, il Sindaco di Taranto, Rossana di Bello, il presidente della Camera di Commercio, Emanuele Papalia, il presidente della Provincia, Domenico Rana, l'assessore ai trasporti della Regino Puglia, Pietro Franzoso, il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Guido Viceconte e il sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano. Saranno presenti il Presidente dell'Autorità Portuale di Bari, Tommaso Affinita e il Pesidente dell'Autorità Portuale di Catania, Cosimo Indaco.

Corriere del Mezzogiorno

La cerimonia di inaugurazione ufficiale sul molo polisettoriale. Sono già cinquecento i dipendenti della società: saliranno a 700
Evergreen, ecco la grande festa con i big
Il ministro Matteoli e il fondatore della multinazionale Jung Fa Chang domattina al taglio del nastro

TARANTO - Sarà il Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, a tenere a battesimo, domani, l'avvio ufficilae delle attività del terminal container Evergreen a Taranto. La presenza del ministro già oggi in "missione" nel capoluogo jonico per cercare soluzioni alla vicenda Ilva, non era nel calendario della giornata inaugurale. Per il taglio del nastro si attendeva, infatti, il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi, impegnato invece a Bruxelles. Ricco, tuttavia, il carnet delle presenze che affluiranno sabato sul molo polisettoriale tarantino, deputato a fare da logico sfondo ad uno degli eventi più attesi della città_ in primis, il presidente, nonchè fondatore, della multinazionale di Taiwan, Jung Fa Chang; i sottosegretari alle Infrastrutture e Trasporti Guido Viceconte ed all'Interno Alberto Mantovano; e ancora, Alberto Versace, direttore della programmazione negoziata del ministero dell'Economia; è prevista inoltre la partecipazione dei presidenti delle maggiori Authority italiane, fra cui Napoli e Genova. La cerimonia avrà inizio alle 12, con una serie di interventi. Il taglio del nastro Evergreen avverrà, naturalmente, alla presenza di tutti i rappresentanti delle istituzioni cittadine. Oltre alla sindaca, Rossana di Bello, interverranno il presidente della Provincia Domenico Rana, il presidnete dell'Autorità Portuale di Taranto, Sandro Petriccione, e i presidenti della Camera di Commercio Emanuele Papalia e dell'Assindustra Antonio Caramia. Presenzierà anche l'ingegner Michelangelo Lentini, progettista di tutti gli interventi infrastrutturali del progetto Evergreen.
L'inaugurazione del terminal container arriva esattamente a due mesi e mezzo dall'avvio effettivo dell'attività. Si tratta, per taranto, di un evento che in qualche modo ha già evidenziato, sia pure ancora in forma ridotta, le prospettive di reale ricaduta sul territorio, in particolare quella legata al sistema portulae. Prova ne è l'impennata registrata nelle operazioni di transhipmente - movimentazione di container - dal 29 giugno scorso fino al 3 settembre. Le attività di imbarco e sbarco delle merci si assestano infatti, su un totale di 66.659 movimentazioni a fronte delle 3.400 complessive dello scorso anno. Quasi cinquecento gli assunti, fino a questo momento, dalla Tct (Taranto Container Terminal), la società che gestisce il progetto a Taranto: in previsione arriveranno a 700. Un numero, tuttavia, che oggi appare strettamente legato all'arrivo dei finanziamenti governativi che la società ancora attende per il progetto taranto sono stati infatti investiti finora 180miliardi, 100 dei quali finanziati dal Governo con l'accordo di programma siglato dal Cipe nell'agosto del 2000. R.M.

Corriere del Giorno

Domani il ministro Matteoli alla cerimonia presso il molo polisettoriale
Il battesimo del terminal
Attivo da settimane, movimenta 700 container al giorno

Domani a mezzogiorno si inaugura ufficialmente l'avvio delle attività della Taranto Container Terminal al molo polisettoriale. Un momento importante per Taranto e la sua economia, ma con ampi riflessi sul piano regionale e nazionale, al quale sarà presente anche il governo con il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli.
Il Terminal, situato al molo polisettoriale, è in funzione da alcune settimane e si movimentano già circa 700 container al giorno. Gli arrivi e le partenze delle navi-madre e delle piccole feeder, che ridistribuiscono i container fino ai porti di destinazione finale, ormai si susseguono giornalmente. E il terminal non è ancora al pieno della sua operatività. Per ora sono al lavoro i primi giovani venuti fuori dai corsi di formazione, soprattutto gruisti, ma altri cominceranno a lavorare entro breve tempo. L'attività è infatti destinata a crescere nei prossimi mesi a mano a mano che le banchine saranno completate e le gru tutte sistemate. In quel momento il volume di traffico aumenterà sensibilmente.
La Tct è una società controllata dalla Evergreen Group, uno dei più grandi trasportatori oceanici, e la sua attività si inserisce nella tendenza da qualche anno in atto del trasporto di carichi generali che ha riconsegnato al Mediterraneo il primato del traffico merci. L'Italia, da questo punto di vist, ha un ruolo strategico e Taranto e il suo porto ospitano l'insediamento della Tct superando la tradizionale vocazione di scalo militare e industriale assolvendo così un ruolo di primo piano nell'intero Mediterraneo.
Queste alcune cifre. Per sviluppare il terminal container sono stati investiti circa 260 milioni di euro tra fondi pubblici e privati: il Tct garantisce una capacità di più di 2 milioni di Teu l'anno; servizi regolari Ro-Ro e servizi di feederaggio collegano Taranto a circa 40 porti del Mediterraneo. L'area portuale + di circa 3,3 milioni di metri quadri e le banchine si estendono per circa 217 mila metri quadri. Il porto di Taranto, con l'insediamento di Evergreen, è diventato uno snodo strategico per la portualità non solo italiana ma anche mondiale, trasformandosi in una risorsa il sui sfruttamento è appena cominciato. Manca ancora il retroporto, undispensabile per avviare e sviluppare una serie di attività collaterali ma importo tarantino. La sua posizione al centro del Mediterraneo gli conferisce una centralità cerso i mercati orientali ed occidentali che le imprese guardano con attenzione sempre che vi trovino tutto quanto serve a migliorare l'organizzazione complessiva dell'impresa stessa e l'arrivo tempestivo sui mercati finali.
Oltre il ministro Matteoli tantissime per la crescita dello scalo stesso. Numerose sono le aziende che hanno richiesto di insediarsi e di poter organizzare la propria impresa tenendo conto degli sbocchi offerti dal porto tarantino. Saranno presenti il chairman della Evergreen Yung Fa Chang; il direttore generale dalla Tct Albert Ko; il presidente dell'Autorità portuale, Sandro Pertriccione; il sindaco Di Bello, il presidente della Camera di Commercio Papalia, il presidente della Provincia Rana, l'assessore regionale ai Trasporti Franzoso, il sottosegretario alle Infrastrutture Viceconte, il sottosegretario agli Interni Mantovano. Inoltre il presidente dell'Autorità Portuale di Bari Affinita e di Catania Indaco.

Il sen. Giovanni Battafarano ricorda l'impegno dei governi di centrosinistra
Evergreen, una conquista dell'Ulivo
"La diversificazione produttiva è stata avviata negli anni passati"

Evergreen è una realtà produttiva importante a Taranto e domani sarà inaugurato il suo Terminal COntainers sul molo polisettoriale. Un momento di grande importanza su sui si sofferma il senatore Giovanni Battafarano (Ds).
"Già oggi il numero di containers sbarcati - afferma il parlamentare- è cresciuto notevolmente e, nel giro di qualche anno, il porto di Taranto diventerà uno dei più importanti del Mediterraneo. Il fatto ci riempie di soddisfazione e suscita legittime aspettative per il futuro".
Il tagli del nastro sarà affidato al Ministro delle Infrastrutture Lunardi, "ma considero doveroso - sottolinea Battafarano - rammentare , oltre alla lungimiranza dei dirigenti cinesi e italiani di Evergreen, la tenacia con cui il governo italiano dell'epoca (Presidente Prodi, Ministro dei Trasporti Burlando) difese ed impose quella scelta contro i concorrenti esterni e contro alcune incomprensibili resistenze interne (taluni amministratori locali di centro destra)".
Una scelta che consentirà al porto di Taranto di diventare la locomotiva dello sviluppo Jonico e regionale. "Tra qualche settimana, una cerimonia analoga riguarderà lo stabilimento Atitech di Grottaglie, dove la manutenzione dei primi velivoli è già cominciata. In altre circostanze abbiamo ricordato gli investimenti pubblici e privati che hanno riguardato Sural e Fonderie, Miroglio, Resider, la legge 488, i patti territoriali, gli interventi per il turismo, per il prestito d'onore, per i piani produttivi, per le infrastrutture stradali e ferroviarie. La diversificazione produttiva dell'area ionica è stata avviata negli anni passati con governi di centrosinistra, con l'impegno dei parlamentari ionici dell'Ulivo, del Sindacato con il protagonismo di taluni Enti Locali".
A giudizio del senatore Battafarano "non si parte, per fortuna da zero. Si riparte, semmai, da questo ricco partimonio di programmi, progetti, investimenti. E' legittimo chiedere all'attuale governo di centro-destra un chiaro impegno per portare a conclusione nei tempi necessari le infrastrutture avviate e per programmare nuovi qualificanti interventi".

Stasera dibattito, domani la cerimonia
L'evento in diretta su Studio 100 Tv

L'inaugurazione del terminal container di Taranto, prevista per la giornata di domani, costituisce un vero e proprio evento per la città. Oltre al valore simbolico, quello che è stato definito lo "Start Day" assume un significato straordinario per le prospettive di sviluppo del porto tarantino e, più in generale, per l'intera economia jonica.
Ed è proprio per l'eccezionalità dell'evento che l'emittente televisiva "Studio 100" ha deciso di dedicare due trasmissioni in diretta a questo momento particolarissimo della vita cittadina, inserito nel progetto "Evergreen".
Si comincia alle ore 21 con un programma condotto da Walter Baldacconi e Angelo Caputo, in diretta dal molo polisettoriale di Taranto. Alla trasmissione sono stati invitati il sindaco, il vicesindaco e il presidente dell'autorità portuale di Trieste (città "gemellata" con la nostra per il settore della portualità), mentre Taranto sarà rappresentata dal sindaco Di Bello, dal presidente della Provincia Rana, dal comandante della Capitaneria di porto CV Giuffrè, dal presidente dellAuthority Petriccione, dal presidente della Camera di Commerci Papalia, e dal dirigente della dogana Mele. Un'occasione per dibattere sugli scenari che è possibile preconfigurare per la realtà jonica, proiettata - grazie alla Terminal Container Taranto - verso una dimensione internazionale.
La seconda "diretta" è prevista invece per domani, a partire dalle ore 11.30, per documentare (e portare in tempo reale nelle case dei telespettatori) la cerimonia inaugurale. Il tutto sarà corredato naturalmente, dalle testimonianze degli ospiti che prenderanno parte all'evento.

Domani l'inaugurazione ufficiale del Taranto Container Terminal al molo polisettoriale
Evergreen, la terza "rivoluzione"
di Rocco Tancredi

Domani, sabato, a mezzogiorno ufficialmente prenderà il via l'attività del nuovissimo Taranto Container Terminal, al molo polisettoriale.
Come è noto l'attività è cominciata lo scorso 29 giugno con l'arrivo della Ulysses del Lloyd triestino, la storica società di navigazione che è stata acquisita dal gruppo Evergreen e inserita nei suoi circuiti giramondo.
La giornata di domani può essere paragonata a quella vissuta a Taranto nel 1960 quando fu inaugurato il primo tubificio del IV Centro Siderurgico sulla via per statte.
La partenza di quell'impianto (che non ebbe tuttavia la classica inaugurazione che si tenne invece per la posa della prima pietra) segnò una svolta nella vita sociale ed economica della nostra città e di tutto il territorio ionico, coinvolgendo anche molte aree limitrofe extraprovinciali.
Abbiamo voluto ripercorrere con foto ed articoli di tre quattro anni fa, la rapida storia che ha dato a Taranto questo Terminal Container che segna comunque un'altra svolta nella vita del nostro territorio. D'altronde l'Arsenale Militare Marittimo e i Cantieri Navali una prima volta, lo stabilimento siderurgico negli anni sessanta per la seconda volta ha segnato, nel bene e nel male, la storia di questa città. Ora siamo alla terza "rivoluzione" industriale per il nostro territorio che sperimenterà, non senza gli eventuali errori che caratterizzano le "novità", cosa significa convivere con un Terminal Container che arriverà che si appresta a divenire uni dei più grossi del Mediterraneo con un traffico che supererà i 2.000.000 di teus quando andrà a regime.
Di leggende metropolitane sull'arrivo di evergreen a Taranto ne circolano parecchie.
C'è quella che racconta che il primo incontra avuto dall'allora sindaco di Taranto, Mimmo de Cosmo, con i dirigenti della Evergreen (cinesi e italiani) si ebbe in un ristorante tarantino grazie ai buoni uffici dell'allora presidente dell'Autorità Portuale, Giuseppe Guacci, quello cioè che ha impresso la marcia giusta all'avvio del terminal.
Ebbene quella sera per le due ore della cena il sindaco di Taranto parlò con "imprenditori che volevano investire genericamente nella nostra provincia".
Solo dopo qualche giorno De Cosmo seppe che si trattava di Evergreen che aveva scelto il molo polisettoriale per questo investimento miliardario.
C'è un'altra "leggenda" che racconta del sindaco De Cosmo sottoposto a molte pressioni per opporsi alle decisioni che avrebbe assunto, di lì a qualche mese, il Comitato dell'Autorità Portuale chiamato a votare la concessione del Molo polisettoriale ad Evergreen. L'allora presidente dell'Autorità Portuale ebbe un bel pò di coraggio a far votare quel provvedimento che, come si sa, la cui delibera fu sottoposta anche al giudizio del Tribunale Amministrativo Regionale sotto la pressione dell'allora presidente della Provincia Marcello Cantore che, pubblicamente si dichiarò contrario ad Evergreen.
Come non ricordare anche l'impegno diretto del presidente del Consiglio dell'epoca, Romano Prodi, che incontrando l'allora sindaco De Cosmo alla Fiera del Levante di Tirana lo collecitò a mettere in essere tutti gli atti e i provvedimenti per far decollare il progetto Evergreen, in questo sostenuto dall'allora ministro dei Trasporti, Burlando. Questa storia è recente e quindi sottoposta a chiose e precisazioni.
Ora bisogna guardare avanti e battersi per completare la rete delle infrastrutture stradali e ferroviarie per collegare il terminal alla rete autostradale e ferroviaria nazionale.
Ma anche se i lavori del raccordo tra il porto e la ferrovia vanno avanti, occorre attendere chissà quanto per vedere il completamento della ferrovia Bari-Taranto e quello stradale tra il Molo e l'autostrada A-14.
Ma vi sono altri problemi in piedi e molte questioni ancora irrisolte. E' compito degli attuali amministratori imprimere la giusta marcia per risolverli in tempi accettabili.

E' stato diramato il programma della cerimonia di inaugurazione del Terminal Container di Taranto di domani.
Dopo la benedizione dell'arcivescovo di Taranto, mons. Benigno Papa, ci sarà una tavola rotondo condotta da Bruno Dardani, giornalista del Sole 24 Ore che prevede le relazioni di Sandro Petriccione, presidente dell'Autorità Portuale, di Yung Fa Chang, fondatore e presidente del gruppo Evergreen, di Emanuele Papalia, presidente della CCIA, di Domenico Rana, presidente della Provincia, di Rossana Di Bello, sindaco della città, di Raffaele Fitto, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Alfredo Mantovano sottosegretario all'Interno, il presidente dell'Autorità Portuale di Bari, Tommaso Affinita e di Catania, Cosimo Indaco. Concluderà i lavori il ministro dell'Ambiente Altiero Matteoli.

Da domani Taranto crocevia di traffici che la collegheranno al resto del globo
Ed ora puntiamo tutto sul Distripark
di Antonio Caramia

Con l'inaugurazione di sabato 15 Settembre del Terminal Container di Evergreen, Taranto diviene ufficialmente un nodo trasportistico globale, crocevia di traffici che connetteranno il nostro territorio con il resto del mondo. Sarà il porto la nostra porta di accesso al mondo, il marchio che caratterizzerà la nostra presenza sui mercati globali.
Si realizza quando l'Assindustria, sin dal lontano 1987, stava progettando pur nella diffidenza ed in alcuni casi contrarietà delle autorità locali dell'epoca. Purtroppo contatiamo ancora oggi come sia gli Enti locali che il Governo centrale tengano un passo troppo lento rispetto alle esigenze del Porto di Taranto.
L'Assindustria ha in più di un'occasione denunciato tali ritardi, puntando con ogni sforzo ad una politica tesa a disegnare una "città portuale" attiva e dinamica che, insieme all'acciaio, potesse finalmente creare un tessuto di attività legate dal filo conduttore del trasporto e della logistica.
Un porto, inoltre, che mirasse ad affiancare al nuovo cuore terminalistico una riscoperta vocazione commerciale, nell'ottica di una struttura multiservizi in grado di puntare a nuovi segmenti di mercato e di cogliere, con rinnovato impegno, le opportunità offerte dai nuovi scenari nazionali ed internazionali del trasporto.
A questo percorso di sviluppo mancano ancora almeno tre tasselli fondamentali: il Distripark, il completamento del processo di qualificazione dell'intero ambiente portuale, le infrastrutture di collegamento (strade, ferrovie, aereoporto). A costo di sembrare ripetitivi, anche in quest'ambito registriamo come i tempi della politica non coincidano con quelli dell'economia.
Del Distripark, molto si è detto e scritto in questi mesi, non sempre con precisione. La Conferenza Unitaria ha assunto decisioni importanti e si è data un programma preciso  che muove dalla costituzione di un nuovo soggetto pubblico incaricato di sviluppare l'iniziativa. Come Assindustria, vigileremo affinchè ciascun soggetto rispetto gli impegni assunti e soprattutto secondo le scadenze convenute.
Alle urgenze è vitale dare una risposta immediata, con soluzioni tecniche procedurali che rispettino le attese degli investitori ma anche del territorio. Importanti realtà industriali che hanno mostrato più di un interesse ad insediarsi in area portuale, devono poter trovare, previa verifica dei necessari requisiti, interlocutori istituzionali seri e rapidi nelle scelte e nelle conseguenti decisioni.
L'Autorità Portuale non può indugiare per mesi su istruttorie e procedimenti autorizzativi. Tali questioni rimandano tutte alla necessità di adottare, senza ulteriore ritardo, il Piano Regolatore del Porto, la cui importanza non ci stancheremo di rimarcare.
Sarà inoltre la base su cui avviare la futura programmazione in ordine alle opzioni di potenziamento della struttura portuale per beneficiale al meglio delle risorse nazionali, da ultimo assicurate con D.M. dell'agosto scorso, e di quelle ulteriori attivabili anche a livello comunitario. Il fatto di non essere stati menzionati, nel citato decreto, tra i Porti incericati di realizzare il sistema delle "Autostrade del Mare", ci sembra una grave penalizzazione per il processo di sviluppo del nostro territorio. A costo di apparire inopportuni e scomodi interlocutori degli Enti Locali, l'Assindustria assicurerà una vigilanza attenta e costante affinchè il programma stilato dell'ultima riunione della Conferenza Unitaria venga attuato nei tempo stabiliti.
L'autore è presidente dell'Assindustria di Taranto

I risultati della partecipazione della nostra Autorità Portuale all'Asia Pacific Maritime
Singapore interessato a collaborare con il Terminal Container di Taranto
Considerata la possibilità di collegamenti Trieste-Bologna-Taranto via ferrovia e Taranto-Trieste via nave. I cinesi invitati a visitare il porto tarantino
di Michele Conte

Dal 5 al 7 settembre si è tenuta a Singapore l'Asia Pacific Maritime, iniziativa nata ben 11 anni fa col nome di SingaPort.
La manifestazione può essere a giusta ragione considerata un evento di primaria importanza sia per l'aspetto positivo che per le conferenze ospitate al suo interno. Non a caso l'evento è stato ribattezzato con questo nuovo nome che meglio riflette il carattere di una sempre più spiccata internazionalità. Nel corso degli anni, la manifestazione ha guadagnato il favore ed il sostegno del Sigapore Trade Development Board e del Maritime and Port Authority of Singapore nonchè di numerose organizzazioni e pubblicazioni locali ed internazionali. L'evento è stato punto di incontro ideale per lo scambio di idee tra imprese (400 provenienti da ben 35 nazioni) con una forte presenza nel Pacifico asiatico ed ha messo in mostra una vasta gamma di prodotti, tecnologie e servizi marittimi da tutto il mondo.
La partecipazione dell'Autorità Portuale di Taranto all'Asia Pacific Maritime, oltre che per l'attività di promozione, così come prevista dalla legge 84/94, si spiega anche con l'avviamento, nel giugno scorso, delle attività di transhipment di container sul Molo Polisettoriale in concessione alla Taranto Container Terminal del gruppo taiwanese di Evergreen.
Data la sua strategica posizione geografica, nel cuore del Mediterraneo, il porto di Taranto mostra, infatti, una innata vocazione internazionale per il transhipment e soprattutto verso l'estremo oriente, anche in virtù di una sempre più chi9ara consapevolezza del ruolo che il Mar Mediterraneo riveste in quanto snodo di primaria importanza per i traffici marittimi.
Presente alla manifestazione presso il "punto Italia" organizzato per l'occasione dall'Istituto NAzionale per il Commercio con l'Estero di roma e l'Italina Trade Commission di Singapore, congiuntamente ai rappresentanti dell'Assointerporti, dei Porti liguri e del Porto di Trieste, l'Autorità Portuale di Taranto ha avuto la possibilità di proporre i propri servizi nella regione e di approfondire i già ottimi rapporti di cooperazione con Assointerporti.
Infatti, nuove possibilità di collegamenti intermodali tra il Porto di Taranto e gli altri interporti, sono state nell'occasione prese in considerazione.
Tra le altre è stata anche considerata la possibiliità di collegamenti Trieste-Bologna-Taranto cia ferrovia e Taranto-Trieste via nave.
L'intera delegazione italiana all'Asia Pacific Maritime, unitamente ad altre delegazioni di industriali presenti a collaterali manifestazioni fieristiche specializzate (come, ad esempio, quella sulla realizzazione di macchine per la lavorazione del legno) è stata altresì ricevuta dall'ambasciatore italiano a Singapore.
L'occasione è stata inoltre propizia per una visita al Porto di singapore che, nell'anno 2000, ha trattato ben 16.000.000 di container con attrezzature e tecnologie avanzatissime.
Nella circostanza, la delegazione ha incontrato, tra gli altri, David Yang, Direttore Regionale per l'Europa e N.G. Chee Keong, Presidente della Divisione Container e Vice Presidente della PSA ae ha avuto modo di visitare un distripark a servizio di parte del porto di Singapore.
La PSA ha inoltre manifestato il suo interesse ad intraprendere attività di cooperazione commerciale con l'Autorità Portulae di Taranto la quale ha, a sua volta, invitato ufficialmente i responsabili della PSA a visitare Taranto ed il suo porto al fine di una valutazione sulle reali possibilità di una eventuale cooperazione.
L'autore è Segretario Generale dell'Autorità Portulae di Taranto.

Un fatto storico per la città
Testimonianza
La preparazione dei ragazzi prima delle assunzioni nei ricordi del responsabile della formazione professionale
di Claudio Grimm

Scrivo queste note mentre stò partendo per la Jugoslavia (Belgrado e poi il porto di Bar in Montenegro) affranto per quanto accaduto in America. Non è facile staccare da quelle terribili immagini ma dobbiamo farlo confidando e operando per un mondo migliore.
ritengo che l'avviamento positivo dell'attività del Terminal Containers di Taranto sia un fatto di importanza storica per lo scviluppo della economia della città di Taranto e dell'intera regione Puglia.
Avendo avuto dal propulsore di questa grande iniziativa - Pierluigi Maneschi - l'incarico di predisporre il progetto formazione per le 250 persone, di cui era prevista la prima selezione ed assunzione, devo ricordare la complessità del percorso formativo: oltre 5.000 ore di docenza per 10 "squadre" di allievi ciascuna di 25 addetti suddivisi per tipo di attività. Un grande impegno per un gruppo di docenti esperti ed affiatati provenienti da Trieste, Genova, Livorno. Ho cercato di coordinare al meglio con l'aiuto del dott. Giampiero De Meo.
Mi piace ricordare l'emozione di tutti, il 29 dicembre scorso, quando sono partiti in contemporanea i 10 corsi di formazione.
E mi piace testimoniare la gioia e l'impegno dei ragazzi nel comprendere che si realizzava una opportunità per il loro futuro e per la serenità delle loro famiglie.
Abbiamo così messo in moto una macchina complessa e integrata nei vari ruoli e funzioni.
Nel frattempo un piccolo gruppo di "gruisti" si formava con una dura esperienza "senza rete" nei terminals di Genova, Civitavecchia e Livorno.
Una decina di ragazzi destinati a diventare lo "zoccolo duro" del Terminal.
Ed oggi il Terminal è una realtà: un punto di riferimento, la "golden gate" per la Puglia che, finalmente, guarda alto in avanti, verso i grandi mercati internazionali, il cosiddetto "global market".
Chi parla ancora di "transhipment" si sforza di non capire: Taranto è diventato un porto internazionale, una grande nuova risorsa per le capacità degli imprenditori pugliesi.
In questa ottica sto riproponendo la mia presenza, per assistere le aziende più evolute ad organizzare le proprie strutture per una vera internazionalizzazione e posso testimoniare che i più attenti e dinamici imprenditori lo hanno già capito.
Noi, "Latum Ferre", struttura per organizzazione e sviluppo di impresa "show up" specialisti per il marketing e l'immagine lo stiamo già facendo.
Lo hanno capito i politici che ci hanno dato il loro consenso dall'inizio e - da tecnico - mi fa piacere ricordare e ringraziare i presidenti di Regione Puglia, gli assessori Marmo, Brienza, Pietro Lospinuso, Pietro Franzoso, il caro amico Augusto Pardo, e la cosiddetta opposizione di cui ricordo con riconoscenza fra tutti Gaetano Carrosso e Giovanni Battafarano.
Noi siamo "super partes" perchè vogliamo - come le parti sociali che hanno dato un contributo positivo ed importante - il bene di Taranto e della Puglia: questa è la nostra missione.
Ai miei "ragazzi" - che amavo, durante le lezioni, chiamare "pirati tarantini" - dico: aspettatemi perchè ritorno e nel frattempo lavorate con la vostr capacità e il vostro impegno per il futuro vostro e delle vostre famiglie.
Ad majora semper!

La firma del protocollo d'intesa tra governo ed Evergreen
Taranto punto di riferimento del sistema portuale italiano
Il presidente Prodi sottolineò che l'operazione era indice, nel 1998, della ripresa degli investimenti stranieri nel Mezzogiorno

ROMA - Firmato il protocollo d'intesa tra Evergreen e il governo italiano per il container terminal di Taranto.
Lo Stato investirà nel porto pugliese 150 miliardi di lire, mentre gli investimenti privati saranno di 388 miliardi per le infrastrutture e di 50 miliardi per la formazione del personale.
I ministeri dei Trasporti, del Tesoro e del Bilancio, l'Autorità Portuale di Taranto e l'Evergreen hanno firmato oggi a Palazzo Chigi a Roma il protocollo d'intesa per l'insediamento del container terminal della compagnia di Taiwan nel porto pugliese, scelto alla fine dello scorso anno dalla società - armatrice asiatica per realizzare il proprio scalo hub nel Mediterraneo. Il programma sottoscritto oggi indica le frasi di sviluppo del terminal e gli investimenti necessari per adeguare le strutture portuali ai nuovi traffici: l'Evergreen investirà entro quest'anno, attraverso la Taranto Container Terminal, 388 miliardi di lire per la realizzazione di infrastrutture nell'area di un milione di metri quadrati del Molo Polisettoriale ottenuta in concessione per sessant'anni. E' previsto anche l'impiego di 50 miliardi di lire per la formazione del personale, la cui assunzione partirà a settembre. Gli investimenti da parte dello Stato saranno invece di 150 miliardi di lire, di cui 100 già stanziati, per l'acquisto di gru e per la realizzazione di altre infrastrutture portuali.
Nel 2000 verranno resi operativi i primi mille metri di banchina, sugli oltre 2000 complessivamente a disposizione di Evergreen, per una capacità di movimentazione prevista di 500.000 teu annui; nel 2002 il traffico è stato stimato in 1.300.000 teu all'anno, mentre nel 2006 la capacità potrà raggiungere i 2 milioni di teu.
Nella prima fase operativa è prevista l'assunzione di 250 persone e l'occupazione nell'indotto di 750 addetti; nel 2002 il personale del terminal sarà di 585 unità, con 1700 posti di lavoro nell'indotto.
Il Presidente del Consiglio Romano Prodi - commentando favorevolmente l'intesa raggiunta oggi - ha sottolineato che l'operazione condotta da Evergreen è indice della ripresa degli investimenti stranieri nel Mezzogiorno e ha affermato che l'Italia - per affrontare la concorrenza degli scali nordeuropei - aveva bisogno di un sistema portuale con alcuni punti di riferimento, che sono stati trovati in Gioia Tauro, Cagliari, Taranto.
In ministro dei Trasporti e della Navigazione, Claudio Burlando, e lo stesso Prodi hanno inoltra aggiunto che Taranto non costituirà un ostacolo allo sviluppo dei traffici di Gioia Tauro, primo porto container del Mediterraneo, ma anzi contribuirà al rafforzamento complessivo della portualità italiana.
Affermazioni che ribadiscono quindi la risposta già data ai forti timori espressi negli ultimi mesi dal presidente di Contship Italia e del Medcenter Container Termianl (MCT) di Gioia Tauro, Marco Vitale, che aveva montato l'eccessiva benevolenza dello Stato nei confronti dell'operazione Mediterranean International Transhipment Hub (MITH) di Cagliari, a cui la società di era opposta con un ricorso al Tar.
Per Vitale Cagliari poteva infatti disporre di agevolazioni sul canone di concessione, di investimenti pubblici e di altri incentivi che avrebbero pesantemente falsato la concorrenza; non solo, ma Vitale aveva parlato di rischio di sovracapacità degli scali di transhipment rispetto alla reale crescita dei traffici container nel Mediterraneo.
Che si corra il rischio di un'eccessiva proliferazione delle strutture portuali lo ha confermato oggi lo stesso ministro Burlando, ricordando però che Taranto è l'ultimo tassello del nuovo sistema portuale italiano e che - quindi - non potranno essere più attuate operazioni di questa portata.
23 liglio 1998

Per lo sviluppo ionico e pugliese
"Un segno tangibile della diversificazione"
L'inaugurazione del Terminal suscita legittime aspettative per il futuro dell'intero territorio
di Giovanni Battafarano

Domani sarà inaugurato il Terminal Containers di Evergreen sul molo polisettoriale.
Già oggi il numero di containers sbarcati è cresciuto notevolmente e, nel giro di qualche anno, il porto di Taranto diventerà uno dei più importanti del Mediterraneo. Il fatto ci riempie di soddisfazioni e suscita legittime aspettative per il futuro.
Com'è giusto, sarà l'attuale ministro delle Infrastrutture Lunardi a tagliare il nastro inaugurale, ma considero doveroso rammentare, oltre alla lungimiranza dei dirigenti cinesi ed italiani di Evergreen, la tenacia on cui il governo italiano dell'epoca (presidente Prodi, Ministro dei Trasporti Burlando) difese ed impose quella scelta contro i concorrenti esterni e contro alcune incomprensibili resistenze interne (taluni amministratori locali di centro destra).
Quella scelta ha pagato e il porto di Taranto diventerà la locomotiva dello sviluppo ionico e regionale.
Tra qualceh settimana, una cerimonia analoga riguarderà lo tabilimento Atitech di Grottaglie, dove la manutenzione dei primi velivoli è già cominciata.
In altre circostanze, abbiamo ricordato gli investimenti pubblici e privati che hanno riguardato Sural e Fonderie, Miroglio, Resider 2, la legge 488, i patti territoriali, gli interventi per il turismo, per il prestito d'onore, per i piani produttivi, per le infrastrutture stradali e ferroviarie.
La diversificazione produttiva dell'area ionica è stata avviata negli anni passati con governi di centro sinistra, con l'impegno dei parlamentari ionici dell'Ulivo, del Sindacato con il protagonismo di taluni Enti locali.
Non si parte, per fortuna da zero. Si riparte, semmai, da questo ricco patrimonio di programmi, progetti, investimenti.
E' legittimo chiedere all'attuale governo di centro destra un chiaro impegno per portare a conclusione nei tempi necessari le infrastrutture avviate e per programmare nuovi qualificanti interventi.
L'autore è senatore, componente della Commissione Lavoro del Senato

Aziende tarantine consorziate
Le nuove sfide per le imprese
Il Cogese si è insediato in una delle palazzine al Molo polisettoriale. Un esempio per chi vuol cogliere le opportunità che offre il Terminal Container

E' dal tempo dei primi lavori di adattamento delle banchine del molo polisettoriale per ospitare le gru e le altre attrezzature del Terminal Container che si "invoca" l'impegno dell'imprenditoria locale grande, media e piccola, ad attivarsi per creare l'indotto intorno ad Evergreen.
Si registrano ancora timori e scetticismi nell'affrontare questa nuova sfida che Taranto ed il suo territorio devono cogliere per far sì che Evergreen non si trasformi in una delle classiche "cattedrali", di cui la storia del Mezzogiorno conosce bene gli esiti, dal punto di vista sociale ed economico.
Ma nonostante i timori e scetticismi vi è chi ha cominciato a raccogliere le sfide dell'opportunità delle attività di Evergreen per guardare più lontano e creare nuove occasioni di lavoro.
Qualche settimana fa il Taranto COntainer Terminal ha dato in concessione ad un Consorzio di imprese tarantine, Cogese (Consorzio Generale dei Servizi) dei locali nella palazzina n. 4 del  Molo Polisettoriale per avviare la loro attività di servizi.
Un grosso successo per questi imprenditori che hanno così trovato una conferma indiretta che il loro progetto, di fornire servizi a tutti coloro che comunque hanno a che fare con le attività portuale del Terminal, è valido. Il riscontro è insito nella concessione dell'immobile che hanno dato al Cogese.
Infatti le attività del terminal dei contenitori non saranno limitate al solo transhipment dalle navi giramondo alle feeder.
Il Consorzio Cogese è specializzato soprattutto nelle forniture industriali e non. E questo è in linea con le necessità insite nelle attività connesse al complesso funzionzionamento del Terminal.
Infatti al di là delle attività di approviggionamento alle navi che attraccheranno alla banchina occorre anche garantire allestimenti per la sicurezza (forniture di indumenti speciali), attività di ristorazione (il catering è una delle attività del Cogese), bar, commercio al minuto che avranno un potenziale di "consumatori" un pò speciali ma che tuttavia dovranno fornirsi di questi prodotti e servizi.
Sul Molo polisettoriale lavoreranno 18 gru post panamax, 54 gru di piazzale e oltre 50 tra trolley e chassis. Sono tutte attrezzature che, come si comprende facilmente, hanno bisogno di manutenzione, cui le macchine saranno sottoposte secondo un piano di turn over già preventivato.
Ma oltre alla forniture ed alla manutenzione delle attrezzature utili al Terminal vi è tutto il settore del terziario vi è tutto il settore del terziario avanzato in cui imprese e giovani del nostro territorio potranno confrontarsi.
Già si sa che Evergreen ricorrerà sempre più all'out sourcing (affidamento all'esterno di molti lavori che non può eseguire la società) per non appesantire òa èropria attività primaria con altre attrezzature e risorse umane.
E in questo settore le notizie non sono confortanti dal momento che non si sa se i giovani di Taranto si stanno attrezzando per inserirsi in questo nuovo tracciato operativo che segnerà la storia futura della città di Taranto.
L'esempio della Cogese (di cui abbiamo notizia) dovrebbe servire come stimolo per tutti coloro che hanno voglia e volonta di confrontarsi con questi nuovi scenari occupazionali.

Fin dalla fine del 1997 la stampa parlava della scelta di Evergreen
Un nuovo hub nel Mediterraneo
La compagnia di Taiwan ha abbandonato la scelta iniziale di Gioia Tauro

La compagnia Evergreen Marine Corporation non ci ha pensato due volte e, con una decisione che ha spiazzato tutti, ha inaspettatamente scelto Taranto per realizzate il proprio terminal hub mediterraneo.
Nessuno avrebbe scommesso su una localizzazione così 'atipica' e mai ipotizzata. Ma la scelta è sicuramente logica per il gruppo di Taiwan. Evergreen ha probabilmente premiato un porto che, oltre ad essere situato in posizione strategica rispetto alle rotte est-ovest che attraversano il Mediterraneo, si è reso immediatamente disponibile ad accogliere le richieste e a soddisfare le esigenze della compagnia.
D'altronde il porto pugliese non può che aver fattoo ponti d'oro all'arrivo del gigante asiatico dello shipping, desideroso di concludere l'operazione celermente.
Una volontà di agire in fretta confermata dal comunicato del ministero dei Trasporti e della Navigazione, che ha annunciato la decisione dell'Evergreen, in cui si parla di tempi brevi per l'ottenimento della concessione e di 20 mesi come termine entro il quale l'impianto potrà diventare operativo.
La compagnia ha intanto effettuato le necessarie verifiche tecniche, accertando la possibilità di realizzare un container terminal adatto ai propri traffici.
Il Molo Polisettoriale, che sarà oggetto dell'investimento, è localizzato ad ovest del quinto sporgente del porto industriale e dispone di banchine che superano i 2100 metri con fondali di 14 metri. Il gruppo taiwanese, che inizialmente è intenzionato a sfruttare circa un chilometro di accosti, potrà quindi accogliere a Taranto le grandi navi portacontainer.
Condizioni che hanno consigliato di abbandonare l'originaria scelta del porto di Gioia Tauro. Nello scalo calabrese, in cui opera il Medcenter Container Terminal (MCT) del gruppo Contship, Evergreen avrebbe dovuto affrontare diversi problemi, di carattere soprattutto tecnico, tra cui l'allargamento del canale di accesso.
19 dicembre 1997